Il Canavese, territorio ricco di fascino e di tesori naturalistici, storici ed artistici, si estende tra verdi vallate e dolci colline costellate di vigneti e castelli, parchi, riserve naturali e cime innevate. Grazie a numerosi itinerari escursionistici segnalati, è possibile scoprire la natura selvaggia e incontaminata dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea e i suoi laghi di origine glaciale.
La zona dei Cinque Laghi della Serra d’Ivrea offre infatti la possibilità di immergersi nel verde passeggiando a piedi, in bicicletta o a cavallo tra i sentieri che collegano questi bacini morenici: San Michele a Ivrea, Campagna a Cascinette, Sirio tra Ivrea e Chiaverano, Pistono a Montalto Dora e Nero tra Montalto Dora e Borgofranco d’Ivrea.
Il lago più grande e più conosciuto è sicuramente il lago Sirio; le sue acque profonde e tranquille sono balneabili, il che lo rende meta privilegiata dei turisti nella stagione estiva. È possibile effettuare un percorso ad anello intorno al lago; due varianti portano alla scoperta delle Terre Ballerine – una ex torbiera il cui terreno al fondo dell’avvallamento è elastico ed ondeggia sotto i vostri passi – e dei resti dell’acquedotto romano.
L’anello del lago Pistono (o di Montalto) si snoda invece tra vigneti e boschi di castagno e nelle sue acque si specchia, maestoso, il castello di Montalto Dora.
Suggestivo è il lago Nero, il cui fascino tenebroso e selvaggio ha dato vita a numerose leggende. Non a caso, percorrendo il sentiero che si sviluppa attorno alle sue sponde è possibile ammirare una lapide funeraria, un masso erratico e la misteriosa “Casa del guardiano”.
Se invece siete alla ricerca di un’oasi verde di quiete e relax, il lago di Campagna è la meta perfetta. Dal sentiero che lo costeggia si ha una splendida vista sul Castello San Giuseppe, il Mombarone, la Serra e Chiaverano.
Il Canavese è anche terra di vigneti. Uno dei vini più conosciuti è sicuramente il Nebbiolo di Carema, prodotto nell’omonimo Comune.
Grazie al Sentiero dei vigneti è possibile visitare in tutti i periodi dell’anno i vigneti e le più importanti emergenze del paese: gli antichi e arroccati terrazzamenti, i caratteristici pilun in pietra, i portali scolpiti e le possenti caseforti medioevali.
Infine, in Canavese si può anche respirare aria di montagna, grazie alla Valchiusella. La bassa valle è caratterizzata da rilievi collinari coperti da fitti boschi. Quest’area appartiene geologicamante all’Anfiteatro morenico d’Ivrea e ospita alcuni laghi naturali: quelli di Alice e di Meugliano.
Nella sua parte più alta, la Valchiusella è delimitata da una catena di monti le cui vette più importanti arrivano ai 2820 metri del Monfandì e ai 2756 metri del Monte Marzo (dalle cui pendici il Chiusella inizia il suo corso, per sfociare nella Dora Baltea nei pressi di Strambino).
L’alta Valchiusella presenta i lineamenti tipici di una valle formatasi dopo l’ultima glaciazione. Dopo la ritirata del grande ghiacciaio della Dora Baltea, la morfologia del territorio si presenta con una serie di circhi e di ripiani, occupati talvolta da piccoli laghi.
I “Laghi della Furce” (2165 metri), il “Lago Liamau” (2337 metri), i “Laghetti della Buffa” (2176 metri) costituiscono mete di bellissime camminate escursionistiche, che si svolgono su sentieri curati e puliti frequentati anche dai numerosi greggi che ancora oggi alpeggiano nei periodi estivi.