Del maiale non di butta via niente. Nulla di più vero! Soprattutto in periodi di grande difficoltà, quando si ha la necessità di cucinare cibi nutrienti con pochi ingredienti a disposizione. Ed è proprio in un periodo storicamente difficile che, in Canavese, nasce il salampatata. Si narra infatti che questo insaccato venne “inventato” nei mesi freddi della seconda guerra mondiale dai contadini canavesani. Come? Semplice… Aggiungendo patate bollite nella produzione dei salumi!
Come si prepara?
All’epoca venivano utilizzate le parti meno nobili del maiale e gli scarti delle altre lavorazioni; oggi si utilizzano tagli magri e grassi ma anche pancetta e guanciale.
La carne (circa il 50% – 60% sul totale) viene impastata insieme alle patate bollite; l’impasto viene poi insaportito con sale, pepe, cannella, chiodi di garofano e noce moscata e viene lavorato a mano affinché rimanga soffice. Dopodiché viene insaccato in un budello naturale, legato a mano e lasciato a riposo per un giorno.
Oggi come allora, il salampatata viene prodotto solamente nel periodo invernale, indicativamente da settembre a marzo.
Conservazione e consumo
Essendo un salume fresco, il salampatata deve essere conservato in frigorifero e consumato entro 30 giorni dalla preparazione.
È ottimo spalmato sul pane o utilizzato per arricchire frittate e risotti.
Abbiamo raccolto per te una serie di ricette a base di salampatata. Per leggerle clicca qui!
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P.S. Ogni anno, nelle ultime due settimane di gennaio, si celebra a Settimo Rottaro la Sagra del Salampatata.